Ricevere, Viaggiare

Francia “on the road”. Agosto 2022

Ed eccoci finalmente a vedere assieme i dettagli del nostro viaggio in Francia! Intanto vi ringrazio per l’affetto e l’attenzione con cui ne avete seguito il video-diario giornaliero su Instagram. Ma vi ringrazio anche perché la grande richiesta di saperne di più mi dà l’opportunità di riprendere in mano, dopo quasi un anno, il mio amato blog: chissà non sia lo spunto che aspettavo per dare inizio alla sua rinascita!

Museo di storia naturale

Ma bando alle chiacchiere, che abbiamo tante cose da dirci. Inizio con una serie di info generali e con la risposta alla domanda che mi avete fatto più spesso. Poi metto tutte le tappe con indicazione di quello che abbiamo visto e dove abbiamo dormito: niente foto, perché se no non finiremmo più, ma vi ricordo che trovate tutte le immagini tappa per tappa nelle mie storie in evidenza su Instagram. Dopo la cronaca del viaggio, vi darò qualche consiglio sparso. Per curiosità e domande, invece, vi lascio invece tutto lo spazio che volete nei commenti!

Info generali

Il nostro viaggio è durato 21 giorni, siamo partiti in due (solo io e il marito) muovendoci esclusivamente con la nostra auto. In totale, abbiamo percorso circa 6.000 km in macchina e più di 200 a piedi. Abbiamo cambiato undici diversi hotel e attraversato sette regioni: il Grand Est; la Champagne; la Normandia; la Bretagna; i Paesi della Loira Marittima; la Nuova Aquitania; la Loira. Un viaggio bellissimo quanto impegnativo, in tutti i sensi: la Francia è un paese molto caro, la benzina in questo periodo era alle stelle e soggiornare in hotel (per di più in alta stagione), oltre a essere costoso di suo, impone di pranzare e cenare sempre fuori: per quanto ci si adatti, non è cosa da poco! Noi abbiamo scelto gli hotel perché, per ragioni di grande impegno personale e famigliare, non abbiamo potuto occuparci direttamente dell’organizzazione, e ci siamo quindi appoggiati ad una agenzia di viaggi. Da un lato questo ci ha molto sollevato, dall’altro abbiamo dovuto un po’ adeguarci a soluzioni precostituite. Avremmo preferito individuare – come nei nostri viaggi precedenti, tutti all’insegna del “fai da te” – hotel più caratteristici, ma tutto non si può avere: in ogni caso abbiamo trovato sempre hotel pulitissimi, di livello (a parte due, che infatti non nominerò) e con eccellente collocazione logistica.

Si possono scegliere strategie più economiche? Certamente, per esempio dormendo nelle Chambre d’Hôtes, cioè i Bed and Breakfast: sono più economiche, ovviamente meno attrezzate (per dire, raramente hanno ascensore, e occhio a verificare che il bagno sia in camera) ma spesso meravigliose. Più difficile pensare a case/appartamenti, in quanto quasi tutti affittano solo settimanalmente e la cosa non è compatibile con un viaggio in  così tante tappe.

È un viaggio adatto a tutti?

No, non lo è. Se fatto, come nel nostro caso, in tre settimane è un itinerario impegnativo e dai ritmi serrati: è necessario alzarsi presto, sciropparsi quotidianamente ore di guida e mettere in conto lunghe camminate, spesso in zone anche un po’ impervie, con la consapevolezza che molti posti (sia luoghi storici che ambienti naturali) non sono accessibili a chi ha problemi di mobilità. Anche cambiare hotel quasi tutte le sere può essere pesante: per quanto si viaggi leggeri, il continuo apri/chiudi le valigie (anche quando, come nel nostro caso, non si disfano mai) è un po’ faticoso. Insomma, per fare un giro del genere in venti giorni bisogna avere buona motivazione e una discreta forma fisica (ed è il motivo per cui, a 54 anni, ci siamo detti: meglio adesso, perché tra qualche anno… chi lo sa!).  Non è troppo adatto nemmeno a chi non ama il vento, o quantomeno non lo sono Normandia e Bretagna, dove il vento è una costante e soffia anche piuttosto forte. Quanto ai bambini, se è vero che quasi tutte le cose che abbiamo visto e i posti che abbiamo visitato possono piacere a un bambino di età scolare, va messo in conto appunto che tra un posto e l’altro spesso possono esserci ore di macchina e che ogni visita implica lunghe camminate. Insomma, se i bimbi sono piccoli o non amano questo tipo di routine, meglio selezionare una parte di itinerario e viverla con più calma, individuando le mete più adeguate, aumentando le soste e in generale allungando i tempi.

E ora, veniamo all’itinerario!

1° giorno VERONA – COLMAR

Siamo partiti molto presto, ci siamo goduti i panorami, abbiamo fatto la tradizionale ora di coda prima del traforo (in questo caso, il San Gottardo) e siamo arrivati subito dopo pranzo. Ci siamo sistemati in hotel e abbiamo visitato con calma Colmar, che è davvero deliziosa!

Abbiamo dormito all’Hotel Saint Martin, 38 Grand’Rue. Molto grazioso e caratteristico, ma: le camere sono minuscole, non c’è ascensore e il parcheggio – pubblico – è a circa 5 minuti a piedi. In ogni caso, ci siamo trovati molto bene!

2° giorno COLMAR – SARREGUEMINES – METZ

Dopo una bella colazione abbiamo recuperato la macchina e siamo partiti in direzione di Sarreguemines, storico centro di produzione della ceramica di fine Ottocento con piccolo ma bellissimo museo. Prima però abbiamo vistato il meraviglioso paesino di Riquewir, noto per aver ispirato alla Disney il paese di Belle in “La Bella e la Bestia”. Lungo la strada ci siamo fermati a curiosare in un brocante e abbiamo scovato – per puro caso – il piccolo, misconosciuto ma meraviglioso museo Lalique, dove abbiamo anche mangiato. Dopo aver visitato il museo di Sarreguemines (sono due parti, una in centro e l’altra ad un antico mulino: il biglietto è unico!) siamo ripartiti per Metz.

Abbiamo dormito a La Grange de Condé, 41 Rue des Deux Nied – 57220 Condé-Northern. Albergo bello con ottimo ristorante: camere grandi, due piscine (una riscaldata l’altra naturale) e una spa che però non abbiamo fatto in tempo a sperimentare.

3° giorno METZ – REIMS – GIVERNY

Niente colazione in hotel perché volevamo partire presto avendo tanta strada da fare. Nella prima mattina abbiamo visitato Metz e poi siamo ripartiti per Reims. Purtroppo in entrambe le città era giorno di chiusura di musei e negozi quindi più che un giro non abbiamo potuto fare. Abbiamo quindi ripreso l’auto e ci siamo diretti a Giverny.

Qui niente nome dell’hotel. Sulla carta pareva molto grazioso, invece era proprio squallido. Anche la colazione niente di che: cose buone ma scelta (e quantità) limitatissime. Per inciso, la zona pullula di Chambre d’Hotes che – almeno da fuori – sono una più bella dell’altra!

4° giorno GIVERNY – LYONS-LA-FORET – ROUEN

Abbiamo dedicato la mattina alla visita del paese (molto grazioso) e soprattutto della casa/atelier di Claude Monet, con il celebre giardino fiorito e lo stagno delle ninfee. Interessante anche il piccolo museo dedicato al rapporto tra Impressionismo e artisti contemporanei, con bellissimo giardino a “stanze” colorate. Consiglio: prenotate l’ingresso alla casa all’apertura o nel tardo pomeriggio, prima che si affolli troppo e in modo da godere del giardino nelle migliori condizioni di luce! Finita la visita, siamo ripartiti alla volta di Rouen, con breve sosta a un altro paesino incantevole, Lyons-la-Foret, dove è stata girata una celebre versione cinematografica di “Madame Bovary”.

A Rouen abbiamo fatto base per tre notti, dormendo Radisson Blu Hotel Rouen, in Rue du Donjon. Albergo moderno ma bello, camere grandi, ottima colazione, posizione eccellente sia per visitare la città che per muoversi con l’auto.

5° giorno ROUEN – ABBAZIA DI SAINT WANDRILLE – COSTA D’ALABASTRO – ROUEN

Colazione e partenza molto presto per la Costa d’Alabastro. Per strada ci siamo fermati alla Abbazia di Saint Wandrille, solo che così facendo siamo arrivati a Etretat a metà mattina e parcheggiare si è rivelato praticamente impossibile. Dopo un’ora di caos e code, ci siamo diretti verso il paese successivo e abbiamo parcheggiato dove un cartello indicava un sentiero diretto alla scogliera. Abbiamo camminato tantissimo ma abbiamo goduto di una vista sulla costa davvero spettacolare, arrivando a piedi praticamente a Etretat con vista meravigliosa sulle sue celebri falesie. A fine giornata eravamo distrutti ma ne è valsa decisamente la pena!

6° giorno ROUEN – HONFLEUR – DEAUVILLES – ROUEN

Sveglia presto perché a Rouen c’era un brocante, dove purtroppo ho trovato solo un libro (ma meglio che niente). Da lì ci siamo diretti alla deliziosa citttadina di Honfleur con il suo porto e un piccolo museo della vita quotidiana e del mare; da lì l’itinerario prevedeva Deauville e Trouville ma la fatica del giorno precedente si è fatta sentire e dopo un veloce giro per Deauville abbiamo dato forfait e siamo tornati in hotel. Una volta ripreso fiato, abbiamo finito di visitare Rouen e i suoi bellissimi musei, uno dedicato alla ceramica e l’altro alla pittura, con bellissima collezione di impressionisti. Un raffinato tè francese è stato la nostra cena, poi… dritti a nanna!

7° giorno ROUEN – BAYEUX – CAEN

Colazione all’alba, e via verso Bayeux. Arrivando presto, siamo riusciti a vedere il celebre arazzo senza fare fila (all’uscita c’era già un bel serpentone), per poi goderci la città con la sua cattedrale, il museo d’arte e quello dedicato alla Battaglia di Normandia. Un pranzo veloce in una bellissima (e golosa) Salle de Thé, e poi via verso Caen, con primo giro della città e un po’ di shopping. Per cena abbiamo sperimentato un minuscolo ristorante iraniano: niente male!

A Caen abbiamo dormito due notti, in un hotel di catena piuttosto triste. Ottima posizione, pulito e con personale gentilissimo ma stanze minuscole e anonime e colazione decisamente di scarsa qualità. Ovviamente evito di nominarlo.

8° giorno CAEN – SPIAGGE DELLO SBARCO – CAEN

Ci siamo svegliati prestissimo. Ormai capito che dopo le 10 in qualunque luogo si scatenava il delirio, volevamo arrivare sulle spiagge dello sbarco in un contesto che ci garantisse il necessario raccoglimento. Vi dico solo che ci siamo riusciti.

9° giorno CAEN – LE MONT SAINT MICHEL – SAINT MALO

Ulteriore partenza all’alba. Non potevamo lasciare la Normandia senza vedere Le Mont Saint Michel, soprattutto considerando che proprio quel giorno toccava una delle Grandi Maree annuali, quando l’acqua sale così tanto da trasformare il monte in un’isola. Il picco era previsto alle 9.30 e alle 9 eravamo già lì, a parcheggiare e poi incamminarci lungo la strada che porta al monte (3 km abbondanti ponte compreso: volendo ci sono le navette ma ci si perde tutto il paesaggio) guardando l’acqua che finiva di salire. Abbiamo poi fatto il giro delle mura e visitato l’abbazia: scalinate a profusione, ma ne valeva davvero la pena! Finito il giro, ci siamo rimessi in auto verso la meta successiva: Saint Malo.

A Saint Malo abbiamo dormito due notti all’Escale Oceania Saint Malo in Chaussée du Sillon – Sillon. Moderno ma grazioso, però veramente molto costoso (erano i giorni della Grande Marea e i prezzi erano alle stelle…)

10° giorno SAINT MALO – CANCALE – COSTA DI SMERALDO – SAINT MALO

Dopo una vita di vacanze nella Costa Smeralda nostrana (quanto mi manca!), potevamo non andare ad ammirarne la gemella bretone? Certo, le temperature sono un pochino diverse ma i colori del mare… altrettanto meravigliosi! Non ci siamo fatti mancare una sosta a Cancale, grazioso paesino al cui porto è possibile gustare ostriche freschissime e a prezzi ridicoli direttamente dai produttori. Mangiate sui gradini del porto accompagnate da un bicchiere di vino bianco ghiacciato, sono state il nostro pic nic di Ferragosto!

11° giorno SAINT MALO – COSTA DI GRANITO ROSA – QUIMPER

Colazione e poi via, verso il cuore della Bretagna! Abbiamo visitato la spettacolare Costa di Granito Rosa fermandoci ad ammirare alcuni dei suoi punti più suggestivi e poi, spostandoci verso l’interno, le piccole chiese di campagna con i loro famosi Calvari, sculture dedicate alla Passione tipiche dell’arte bretone. A sera siamo arrivati nei pressi di Quimper, nostra base per le due notti successive.

Abbiamo soggiornato in un hotel molto particolare, il Manoir des Indes. Già dimora di un importante personaggio locale con forti legami con l’Oriente,  l’hotel – caratterizzato da un’elegante architettura dal sapore coloniale – è bellissimo ma, ahimè, un pochino decadente. Speriamo gli diano una rinfrescata perché lo merita veramente!

12° giorno QUIMPER – PUNTA DI PEN HIR – DOUARNENEZ – PUNTA DI RAZ – QUIMPER

Posso dire con molta serenità che è stata una delle giornate più belle dell’intero viaggio. Tempo bretone, coste spazzate dal vento, mare tempestoso, fari che affrontavano le onde, testimonianze di quando affrontare l’oceano era un rischio vero, e una necessità. Assolutamente indimenticabile.

13° giorno QUIMPER – CONCARNEAU – PONT AVEN – QUIBERON [2 H 30’]

Altro risveglio, altra partenza. In mattinata abbiamo visitato Concarneau (anche qui, arrivate presto, poi è un delirio) per poi dedicarci a Pont Aven, cittadina resa celebre dall’aver ispirato (e ospitato) Paul Gaugin. Tra parentesi, al porto c’era giusto un bel brocante dove ho fatto ottimi affari! Finito di saccheggiare le bancarelle, abbiamo ripreso la strada arrivando a Quiberon, sulla costa meridionale della Bretagna, con l’idea di rilassarci un paio di giorni e fare un po’ di spiaggia oceanica.

Abbiamo alloggiato al Sofitel Quiberon Thalassa Sea spa, molto moderno ma bello, con grande piscina e bellissimo (e nuovo) percorso di talassoterapia con vista sull’oceano.  Eravamo veramente distrutti e ne abbiamo molto apprezzato i benefici!

14° giorno QUIBERON – CARNAC – QUIBERON [1 h]

Nella teoria, giornata da dedicare a spiaggia e relax. Nella pratica, l’unico giorno di pioggia ininterrotta della vacanza… Siccome tutto il giorno in piscina saremmo morti di noia (siamo un filino iperattivi) abbiamo preso l’auto per visitare il sito archeologico di Carnac, celebre per i suoi monoliti – tipo quelli di Asterix e Obelix, per capirci. L’escursione non è stata entusiasmante ma almeno ci siamo fatti passare la giornata.

15° giorno QUIBERON – GUERANDE – NANTES

Nella teoria, la giornata (ovviamente dal cielo terso e dal sole brillante) avrebbe dovuto essere dedicata al trasferimento verso Nantes con tappe nelle cittadine di Vannes e Guérande. Nella pratica, una natura così spettacolare ci aveva tolto del tutto la voglia di case, strade e confusione, quindi ci siamo persi per stradine costiere fino a finire sulle rive dell’oceano a mangiare baguette, formaggi e vino rosso sdraiati sulla coperta da picnic che teniamo sempre in auto (n.b.: io volevo portare in viaggio anche il cestino in vimini attrezzato con le mie belle ceramiche inglesi ma il marito, chissà perché, si è opposto…). Nel pomeriggio ci siamo invece fermati a visitare Guérande e le sue saline, per poi rimetterci in auto in direzione Nantes.

Ci siamo fermati una notte, dormendo nell’unico posto che abbiamo scelto direttamente: una graziosa Chambre d’Hotes nel paesino di Le Pellerin. Si chiama La Houaches, ed è ricavata da una grande casa storica che affaccia sulla Loira. Molto bella, semplice ma curata nei dettagli, e con un’ottima colazione. Un paio di note: non esistono chiavi, né della stanza né della casa, non c’è ascensore e di fronte c’è un imbarcadero, quindi va messo in conto un po’ di rumore – sopportabile, se siete abituati a svegliarvi presto come noi.

16° giorno NANTES – LA ROCHELLE – COGNAC

Abbiamo dedicato la mattinata a Nantes, elegante e un po’ misteriosa. Nel pomeriggio invece via verso La Rochelle, città di cui avevo un’idea molto romantica ma che, ahimè, ho visitato nel giorno e nell’orario sbagliato. C’era talmente tanta gente da far fatica a camminare, e questo per me significa solo una cosa: fuggire, il prima possibile! Così, dopo aver visto l’indispensabile e dopo aver cercato di raggiungere la vicina Ile-de-Rè (impresa fallita a causa di una coda chilometrica peggiorata da un acquazzone), abbiamo deciso che non era destino e ci siamo diretti verso la meta successiva: Cognac.

A Cognac abbiamo dormito in un bell’albergo in posizione semicentrale, l’Hotel François Premier, nell’omonima piazza. Mi è piaciuto perché di stile molto francese, curato e con una graziosa piscina interna che – complice l’orario tardivo – abbiamo avuto tutta per noi.

17° giorno COGNAC – SAINTES – BORDEAUX

Finalmente un giorno con poca strada da fare! Abbiamo curiosato in giro per Cognac, poi preso l’auto e via verso Saintes, deliziosa cittadina della Charente. Quindi, pian pianino, scegliendo solo stradine di campagna che sgusciavano via tra boschi, campi e vigneti, sotto un cielo di una profondità che non avevo mai visto, siamo arrivati alla penultima meta del nostro viaggio: Bordeaux.

A Bordeaux abbiamo dormito tre notti, all’hotel La Maison Bord’Eaux, in Rue du Docteur Albert Barraud. Non centralissimo ma comodo, moderno ma non troppo impersonale, con bello spazio colazioni nel giardino interno e personale gentilissimo.

18° giorno BORDEAUX – GUJAN MESTRAS – ARCACHON – BORDEAUX

Visto che era giorno di chiusura di musei & affini, ne abbiamo approfittato per un giro nei dintorni. Siamo arrivati – attraversando una zona di villeggiatura marina veramente bruttarella – fino alla Duna du Pilat, da cui si gode una vista assolutamente spettacolare sulla baia di Arcachon. Anche qui, pieno di gente e salitona (ma la vista valeva la fatica). Poi, sperando di recuperare in poesia, siamo andati verso il parco naturale del Medoc: sarà la siccità del periodo, sarà che tutta la zona verso il mare è un po’ così, ma non ci è piaciuto per niente. Così, dopo un altro picnic improvvisato – questa volta in riva a un lago – siamo tornati in albergo per chiudere in relax la giornata.

18° giorno BORDEAUX

Uno dei due giorni di tutto il viaggio in cui non abbiamo nemmeno toccato la macchina. Abbiamo dedicato tutta la giornata a Bordeaux, perdendoci per le sue strade, nelle sue chiese, nei suoi musei e nei suoi giardini. Purtroppo c’era un caldo insostenibile e a un certo punto abbiamo ceduto e siamo tornati in hotel, a riprendere fiato prima di cena: è stata comunque una bellissima giornata!

19° giorno BORDEAUX – LIMOGES  – LIONE

Siamo partiti con calma, perché tanto la giornata prevedeva solo un (lungo) trasferimento da Bordeaux a Lione. Proprio perché non erano previste tappe, dopo una placida sosta alla bellissima Saint-Emilion, abbiamo preso di nuovo la via delle strade di campagna e… abbiamo sbagliato direzione, dirigendoci verso nord anziché verso sud. Un’ora in più di viaggio (da aggiungere alle sei già previste) che tuttavia ci ha portati dritti dritti a Limoges, tappa che non avevo avuto il coraggio di suggerire proprio per quanto avrebbe allungato un viaggio già lungo. Bene, il destino ha deciso per me, che mi sono trovata senza volerlo (giuro) di fronte a uno dei musei della ceramica più belli in assoluto. Certo, data la situazione ho potuto visitarlo davvero di corsa ma… l’ho visitato!!! E a Lione, se pure più tardi del previsto, ci siamo arrivati felicemente lo stesso.

In tema di alberghi, a Lione abbiamo chiuso col botto, fermandoci due notti al Le Royal Mc Gallery Collection in Place Bellecour. Bellissimo non solo per l’alto livello ma soprattutto per lo stile, molto francese (toile de jouy, mobili in stile, bellissime ceramiche decorative) senza però essere stucchevole. Eccellente – come del resto atteso – anche la colazione.

20° giorno LIONE

Giornata dedicata a interamente alla visita della città, tutta rigorosamente a piedi – eccezion fatta per la salita in funicolare alla chiesa di Notre Dame de Fourvière, moderna ma spettacolare e dunque da vedere assolutamente. Quanto al resto della città, vi dico solo che ce ne siamo perdutamente innamorati: dovessimo tornare in Francia, Lione sarebbe una tappa irrinunciabile!

21° LIONE – VERONA

La vacanza è finita! Ultima colazione francese, un saluto alla splendida Lione e via verso casa, questa volta attraverso il tunnel del Monte Bianco che il marito ha assolutamente voluto prendere per ammirare da vicino il ghiacciaio, che in effetti sembra di toccare con un dito. Poi niente, volevamo fermarci a Torino ma avevamo voglia di rivedere i nostri “bambini” e così abbiamo tirato dritto. E tutto è bene quel che finisce bene…

Considerazioni finali e consigli misti

Una vacanza bellissima, faticosa, ma bellissima. La rifaremmo uguale? Sì e no. Siamo contenti di avere visto tutto quello che abbiamo visto, ma col senno di poi sceglieremmo un programma leggermente diverso, dedicando senz’altro più tempo alla Bretagna costiera, riducendo il tempo passato a Bordeaux e allungando il soggiorno a Lione.

E veniamo ai consigli misti. Se possibile, evitate di fare un viaggio del genere in agosto. Non solo perché essendo altissima stagione c’è pieno di gente ovunque e tutto costa più caro, ma perché la natura è meno rigogliosa: in particolare, vi perdete la meravigliosa fioritura delle ortensie da cui Normandia a Bretagna sono letteralmente invase, e che già ai primi del mese erano ormai quasi completamente appassite.

In tema di mobilità, se in Italia siete titolari di Telepass valutate di sostituirlo con il modello attivo anche in Francia: le code per pagare con carta o, peggio, con contante possono essere davvero lunghe e fanno perdere un sacco di tempo. Lo avevamo visto in Provenza quindi questa volta siamo arrivati preparati: molto, molto meglio!

Se ci tenete a vedere qualche museo, castello, palazzo o giardino particolare, controllate bene giorni e orari di apertura! Idem per lo shopping: anche nei centri principali i negozi fanno raramente orario continuato e hanno giorni di chiusura completa, cosa che in Italia (almeno dalle mie parti) ormai non succede più.

Per venire agli hotel, se siete in auto non dimenticate, quando prenotate le stanze, di informarvi anche per il parcheggio: non tutti lo hanno, lo si paga sempre a parte (e spesso costa parecchio) e anche dove c’è senza la prenotazione il posto non è garantito.

Mi pare sia tutto. Ma per domande, curiosità e altro, lo spazio dei commenti è aperto!

4 pensieri su “Francia “on the road”. Agosto 2022”

  1. Un resoconto preciso, dettagliato di un viaggio che per me è davvero da sogno. Un enorme, graditissimo regalo per noi…GRAZIE

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