Abbiamo già avuto modo di parlare di tovaglie. Qui, in particolare, abbiamo riepilogato l’abc di questo accessorio, parlando di misure, qualità ed elementi di stile.
Il più delle volte è sufficiente entrare in un negozio ben fornito per uscire soddisfatti con una bella tovaglia nuova. Può però capitare, vuoi perché vogliamo qualcosa di veramente particolare, vuoi perché dobbiamo vestire una tavola fuori standard, che la nostra tovaglia sia da realizzare appositamente. E se da un lato la cosa è una grande seccatura perché significa trovare il tessuto, gli accessori e – se non sappiamo cucire – qualcuno che la possa realizzare, dall’altro è una meraviglia, perché ci permette di creare una tovaglia che sarà solo e soltanto nostra.
Perché la missione abbia successo diventa però indispensabile sapersi orientare tra tessuti e decori, in modo che la scelta sia un piacere e non uno stress. Iniziamo dai tessuti. Personalmente non transigo: solo ed esclusivamente materiali naturali, con una spiccata predilezione – ma è il mio gusto, non deve certo valere per tutti – per lino e cotone un po’ grezzo, che ben abbinati valorizzano moltissimo anche un servizio di piatti importante. Sempre bella la classica fiandra, che però mi piace riservare alle grandi occasioni, e nemmeno a tutte.
Se amiamo la tinta unita, la scelta è abbastanza semplice. Se invece preferiamo un tessuto fantasia, dovremo avere l’accortezza di verificare che il decoro sia distribuito sulla stoffa in modo da non avere una “direzione”, e dia lo stesso effetto ottico indipendentemente da dove si è seduti: attenzione quindi se, dovendo realizzare una tovaglia particolarmente grande, siamo costretti a scegliere tra tessuti pensati per tende o altri elementi d’arredo, che presentano spesso decori sviluppati in senso verticale.
Un discorso a parte meritano le righe: per quanto le ami moltissimo, soprattutto se piccole e discrete, mi sento sinceramente di sconsigliarle per tavoli particolarmente lunghi e stretti. Così come nell’abbigliamento, anche sulla tavola le righe “snelliscono”, e farebbero sembrare il nostro tavolo ancora più esile. Ciò nonostante, vietato usarle in senso contrario alla lunghezza del tavolo! Diciamo che vanno benissimo per tavoli dalle proporzioni armoniche, e possono aiutare a riequilibrare un tavolo rettangolare particolarmente largo.
Una volta scelto il tessuto, non dimentichiamo che la metratura da calcolare dovrà assorbire l’inevitabile calo e consentire di realizzare i tovaglioli. Possiamo decidere di ricavarli dallo stesso tessuto della tovaglia oppure con un colore a contrasto, come ci piace di più: in ogni caso, consiglio di farne sempre fare un paio di scorta, per sostituire quelli che – può succedere, purtroppo – dovessero venire irrimediabilmente danneggiati.
A questo punto non resta che decidere come rifinire la nostra tovaglia: possiamo optare per una semplicissima cucitura, un elegante orlo a giorno oppure un romantico pizzo. Il pizzo mi piace particolarmente per dare un tocco in più alle tovaglie tinta unita: in cotone corposo per quelle in lino o cotone grezzo, più delicato e prezioso per fiandra o altri tessuti leggeri. Purtroppo non è facile trovarne di adatto per altezza e colore (personalmente mi rifornisco in Alto Adige, visto che ho la fortuna di andarci spesso) quindi se ci capita per le mani un pizzo che ci piace particolarmente, non facciamocelo scappare, anche se non abbiamo in programma di usarlo nell’immediato.
Qualunque sia la nostra scelta, non dimentichiamo mai di bagnare tessuto ed eventuale pizzo prima di iniziare la lavorazione di tovaglia e tovaglioli: eviteremo così spiacevolissime sorprese al primo lavaggio.