Ricevere, Stile

Nelle scarpe della padrona di casa, e dell’ospite

Shoes by ahyltonDetesto le scarpe. O meglio, in teoria le amo moltissimo: le trovo un dettaglio di stile fondamentale, e trovo bellissimi i tacchi alti e in generale i modelli più eleganti. Nella pratica però vorrei vivere scalza, perché niente mi fa stare bene come rimanere a piedi nudi. Per coerenza, la prima cosa che faccio entrando in casa è proprio togliere le scarpe, e ho abituato allo stesso modo anche figli e marito. Ne guadagnano pulizia degli ambienti e anche salute, visto che – mi dicono – mantenere il piede libero aiuta a prevenire problemi anche molto fastidiosi.

So di essere in buona compagnia: ordinaria amministrazione nei paesi nordici, la pratica di togliere le scarpe si sta poco a poco diffondendo anche nelle case italiane, dove fino a qualche anno fa era considerata un’imperdonabile eccentricità. Ma c’è un però: ciò che è buono e giusto nella vita familiare si può impunemente trasferire, o peggio ancora imporre, alle situazioni sociali? Insomma, se io abitualmente in casa sto scalza, devo pretendere che anche i miei ospiti si levino le scarpe?

Il dilemma è arduo e il tema molto dibattuto. Per come la vedo io, salvo situazioni particolari (la presenza di un infante che gattona, per esempio), quando si ricevono ospiti la scarpa è d’obbligo, quantomeno in città. Nemmeno l’amico più caro, anzi, neanche la mamma si riceve in ciabatte, salvo ovviamente non ci facciano un’improvvisata (cosa, come noto, preferibilmente da evitare): men che meno si starà in pantofole in caso di inviti programmati. A maggior ragione, salvo non sia lui stesso ad offrirsi di farlo, non si pretenderà di far togliere le scarpe all’ospite. Piuttosto, questi dovrà curarsi di indossare una scarpa perfettamente pulita nelle suole e rispettosa della casa dov’è invitato: insomma, se sappiamo che cammineremo sul parquet controlliamo di non aver conficcati nelle suole antipatici sassolini, e anche di non calzare scarpe che ticchettino fastidiosamente o risuonino sul legno come un reggimento di cavalleria.

Diverso è il caso in cui si ospiti in ambiente agreste: la rusticità del contesto e la stessa natura dei luoghi potrebbe suggerire, in alcuni casi (soprattutto nelle stagioni più fredde e piovose), l’opportunità di prevedere un cambio scarpe per gli ospiti. Se in programma abbiamo pranzo e passeggiata su prati e sentieri l’ospite sarà obbligato a calzare scarpe pesanti e provviste di suole adatte allo sterrato, e alla fine del cammino si ritroverà facilmente con estremità affaticate, magari bagnate e calzature probabilmente impresentabili. In quel caso – parlo ovviamente di persone con cui si è in confidenza – potremo proporre una scelta di comode pantofole, assortite per numero e colore, con cui mettersi in libertà e godersi il meritato riposo dopo le fatiche della passeggiata. Ammetto che in campagna faccio così: le pantofole sono ovviamente sempre pulite (le ho prese di spugna, le butto in lavatrice e tornano come nuove) e non ho ancora trovato nessuno che non ne prendesse possesso con soddisfazione e gratitudine.

15 pensieri su “Nelle scarpe della padrona di casa, e dell’ospite”

  1. Anche io, in montagna, ho organizzato un cesto con numerose pantofole colorate di spugna a disposizione degli ospiti. La mia casa è … fuori dal mondo in un posto magico, e d’inverno, quando, si arriva, le scarpe sono naturalmente piene di neve. Io non ho mai invitato nessuno a togliere le scarpe prima di entrare (ed allagare il parquet!), ma i miei ospiti (come comunque vedo spesso fare in montagna) fanno il cambio “in autonomia” e spesso (come faccio io quando vado ospite da altri) si portano le proprie pantofole.

    1. Anche in campagna da me funziona così: il cestone (per la precisione, un bidone con coperchio, così quando le ciabatte non servono non si impolverano e spariscono alla vista) è all’ingresso, e gli ospiti provvedono da sé. D’altronde sono oggettivamente situazioni dove il timore di compromettere il proprio look fortunatamente non c’è, e soprattutto si sta molto più comodi in pantofole 😉

  2. No no no! Non mi piace! Pensate che non ho comperato lo yacht proprio perche’ avrei dovuto camminare scalza!!! Naturalmente sto scherzando ma non nascondo di aver pensato a questo problema quando mi e’ capitato di visitare qualcuna di queste imbarcazioni per via del lavoro di mio marito….il fatto e’ che dall’alto del mio metro e 55 mi sento sempre scarsa se non ho almeno 7 cm sotto i piedi e mi imbarazzo spesso quando aono “a terra” e poi non so camminare elegantemente senza tacchi 🙂 e’ gia’ un problema quando sono sulla spiaggia! Mi sento cosi goffa! Figuriamoci se mi capitasse di essere ospite da qualcuno che mi fa “denudare” delle mie scarpe….penso che declinerei l’invito! Ahahah! Quello che mi interessa invece e’ come accogliere io gli ospiti! Non posso certo mettermi il tacco in cucina quando invito gli amici piu’ stretti pero’mi piacerebbe lo stesso essere elegante come le amiche che vengono a cena….

    1. Scusa non ho capito: se hai ospiti metti le scarpe basse, anziché i tacchi che porti abitualmente? E chi sei, Cenerentola prima dell’arrivo della fata madrina?!? No no no lo dico io: sei la padrona di casa mica la sguattera, quindi devi essere al meglio, soprattutto se le invitate sono tutte in tiro! Piuttosto cucina meno (o cucina prima), ma guai a non apparire scintillanti!

  3. ma nooo! mi spiego meglio…mi piacerebbe indossare scarpe o stivali eleganti e con tacco ma in genere ripiego su una zeppa perchè sarei davvero fuori luogo se accogliessi i miei ospiti in questo modo…e poi non vengono mica così in tiro le mie amiche! Giuro che sarei davvero ridicola se indossassi un tacco a spillo in quelle occasioni…e troverei altrettanto ridicole le mie amiche se lo facessero a casa loro! 🙂

    1. Aaaaaaah volevo ben dire! Beh considerando che moltissime donne amerebbero mettersi in tiro più volte di quante non ne abbiano occasione, potresti provare – l’ha fatto una volta una mia amica, e ci siamo divertite moltissimo – con un invito per sole donne, magari per un tè, invitando le amiche a “giocare alle signore”: mica presentandosi in abito da sera, eh, però con un po’ di eleganza in più del solito; senza prendersi sul serio, si intende, anzi buttandola sul ridere… ma mi raccomando, senza uomini tra i piedi 😉
      ps adesso vedrai che arriva Blasé e mi sgrida 😦

  4. Questo argomento tocca una delle mie paranoie maggiori:appena entro in casa non riesco a non levarmi le scarpe.Più per questioni d’igiene che di comodità.Avevo anche già scritto che, nella casa in cui abitavo prima, obbligavo i miei ospiti a togliere le scarpe prima di entrare in bagno.Ma, visto che sono passata da una casa di quasi 50 mq. a una di 140, questa aberrazione mentale mi è passata.Però appena varco la soglia del mio appartamento, lancio immediatamente le scarpe e indosso le mie comode pantofoline.Se invece devo ricevere ospiti non mi presento, in alcun caso, in pigiama e pantofole. L’outfit varia a seconda di chi accolgo:
    a)mamma, sorella, fratelli e cognati/e:abbigliamento sportivo( tuta, oppure “nu jeans e na maglietta”) e scarpe ginniche.
    b)amiche:abbigliamento semplice,preferibilmente abitino comodo o jeans, e scarpe basse. Quasi sempre ballerine.
    c)festicciole di compleanno: se di adulti o adulti+bambini, mai pantaloni, bensì vestitino carino e scarpe rigorosamente alte. Se solo di bambini, abito sberluccicoso oppure genere fantasy (che so, un’ eroina di qualche film o fumetto e scarpe coordinate).
    d)vicini di casa,pubblici ufficiali,amministratore di condominio,testimoni di Geova,e altri disturbatori inattesi:t-shirt over size e calzettoni a righe e l’espressione del tipo “stavo dormendo, ti ho aperto solo per educazione, ti posso dedicare max tre minuti.)

    1. oooops,sul finale mi è partito il tasto della parentesi anzichè delle virgolette:scrivevo e guardavo contemporaneamente “Chi l’ha visto”.

    2. Allora:
      a) Condivido
      b) Condivido
      c) Condivido sulle feste degli adulti (però l’altezza della scarpa dipende dall’umore), su quelle dei bambini lo facevo anch’io (con grande scandalo dei genitori) ma ora non potrei più: i due figli (preadolescenti) morirebbero dalla vergogna e/o mi farebbero interdire. Anche il marito, probabilmente…
      d) E chi gli apre?

  5. Mi toglieresti una curiosita’ Donna Bianca? Ma dal blog ti arriva una specie di notifica (sonora) quando hai un nuovo commento o devi andare a rileggere il post come facviamo noi? Grazie. 🙂

  6. scarpa sempre e comunque: ballerina, tacco alto alto, tacco medio, scarpa comoda dipende…se cucino scarpa altissima no di sicuro, un tacco medio o una bella scarpa sportiva magari un pò altina dipende…ma la ciabatta la lascio a quando ho 40 di febbre pigiamoni e maglioncione…oppure al contrario in un week end romantico in un super hotel a cinque stelle con acappatoio in tinta…non amo le ciabatte…piuttosto se sono in casa sola in assoluto relax cammino scalza ( conquista da quando vivo fuori casa a casa di mia mamma era un continuo”ale!!!!le ciabatte!!!” forse è per questo che non le porto mai meglio scalza…ognuno di noi ha le sue abitudini baci baci baci ale

  7. Salve, desidero lasciare il mio commento a questo interessante argomento. Io sono sempre in casa a piedi nudi o, nei giorni più freddi, indosso delle ciabatte tipo Birkenstock morbide o Scholl’s di legno (con i piedi sempre nudi). Preciso che vivo al primo piano e al di sotto vi è un appartamento destinato a scuola di yoga, per cui non vi sono abitanti. Gli ospiti che si recano da me conoscono la mia abitudine nel far loro togliere le scarpe e dargli comode pantofole di pezza o spugna (facilmente lavabili). In particolare, le amiche di mia moglie sono abituate a questo comportamento e automaticamente si sfilano le scarpe entrando in casa e trovano sempre me pronto a porgergli, e a volte ad infilargli, delle pantofole. Trovo la pratica igienica e confortevole; nessuno dei nostri ospiti la considera, ormai, una stranezza.

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